23 Novembre 2021 La confisca di denaro quale prezzo o profitto del reato è sempre “diretta” (ancorché il denaro abbia origine lecita). Esiste un limite azionabile alla interpretazione giudiziaria della legge penale?
Il sequestro preventivo, quale misura cautelare, consente all’autorità giudiziaria di impedire che il reato sia portato a ulteriori conseguenze o di assicurare la confisca dei beni che costituiscono il profitto del reato stesso. Consideriamo un esempio di sequestro preventivo su un conto corrente. Un soggetto è indagato per il reato di truffa aggravata (art. 640 c.p.). Durante l’indagine, emerge che l’indagato ha depositato una somma di denaro significativa su un conto corrente derivante dalle attività illecite.
Al di fuori dei casi sopra citati invece il giudice non è obbligato a disporre il sequestro bensì può ordinarlo sulle cose di cui è consentita la confisca che è preferibile non lasciare nella disponibilità dell’imputato in pendenza di giudizio.
Appare, quindi, evidente che l'esecuzione del provvedimento coercitivo dipende dalla sola autorità giudiziaria dello Stato richiesto davanti alla quale l'interessato può, dunque, mettere in moto i rimedi previsti da quell'ordinamento; ma solo al giudice dello Stato richiedente competono la delibazione di ammissibilità della prova desumibile dalla cosa da sequestrare e l'imposizione di quel vincolo di indisponibilità che condiziona il successivo provvedimento coercitivo e il conseguente ulteriore vincolo imposto dallo Stato richiesto.
Nel medesimo fascicolo devono essere inseriti, anche, il corpo del reato e le cose pertinenti al reato, acquisite dalla polizia giudiziaria, qualora non debbano essere custoditi altrove.
, è altresì imposta – sempre advert avviso del Collegio – dal necessario rispetto del principio di proporzionalità cui la stessa giurisprudenza di legittimità ha già ritenuto di doversi conformare in ipotesi di compressione del diritto di proprietà finalizzata al sequestro probatorio. In particolare, la Corte rinvia a thanks precedenti arresti, emessi sempre a Sezioni unite[six], con i quali aveva ribadito che il sequestro – in quanto idoneo a limitare il libero esercizio di diritti costituzionalmente garantiti – deve essere disposto solo in by using residuale, in assenza di substitute ugualmente efficaci ma meno invasive.
L’indagato può impugnare il decreto di sequestro preventivo davanti al Tribunale del Riesame entro dieci giorni dalla notifica. Il Tribunale può confermare, annullare o modificare il provvedimento.
Il rito abbreviato, noto anche come giudizio abbreviato, è una forma di procedimento che si contraddistingue for every l’assenza della fase dibattimentale e per la definizione del giudizio all’interno della stessa udienza preliminare.
La Quinta Sezione della Corte di cassazione, cui period stato assegnato il ricorso, preso atto dell’esistenza di un contrasto ermeneutico in ordine alla sussistenza dell’onere motivazionale da assolvere in sede di sequestro a fini di confisca, si era, per ciò, vista costretta a rimettere la questione al vaglio denuncia a piede libero conseguenze delle Sezioni unite.
Il divieto di procedere a sequestro di carte, documenti e corrispondenza destinati all'esercizio dell'attività di difesa viene meno nell'eventualità che essi costituiscano corpi di reato, come dispone l'artwork.
321 c.p.p. e, in quanto tale, se ne discosti anche in punto di requisiti applicativi. In virtù di questa premessa, si afferma che l’onere di valutare in concreto la sussistenza del periculum in mora
A esso si procede, ai sensi dell'articolo 321 cpp, quando sussiste il pericolo che dalla libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa derivare l'aggravamento o la protrazione delle conseguenze di esso oppure la commissione più agevole di altri reati.
Prima dell'esercizio dell'azione penale provvede il giudice per le indagini preliminari. Il giudice può altresì disporre il sequestro delle cose di cui è consentita la confisca".
la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza a carico della persona contro cui si procede, tali da much ritenere più che fondato il sospetto di colpevolezza (cosiddetto “fumus boni iuris”);